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La mancanza di autostima, quando non ci si sente all’altezza

Spesso, chi presenta scarsa autostima si sente come se fosse l’unico nel mondo a non avere raggiunto tutti i propri obiettivi. Invece, tutti hanno problemi, anche se non si vede.

La mancanza di autostima, quando non ci si sente all’altezza
La mancanza di autostima, quando non ci si sente all’altezza

La mancanza di autostima è un problema le cui cause risalgono spesso (non sempre) ai primi anni di vita, nel rapporto con i genitori o con gli insegnanti, che a volte invece di sostenere ed incoraggiare fanno l’esatto contrario, ponendo le basi per un problema che per molte persone diviene talmente importante da richiedere una terapia specilistica. Quando non ci si sente all’altezza del mondo che ci circonda, o degli impegni della vita si parla di carenza di autostima. Abbiamo chiesto al Dott. Giovanni Porta, Psicologo psicoterapeuta di orientamento gestaltico, esperto in alimentazione e teatroterapia, di aiutarci a capire cosa sta dietro al problema della scarsa autostima, e cosa fare quando questa inizia ad interferire in maniera significativa con la nostra vita quotidiana.

La mancanza di autostima

Quanto può influire l’ambiente familiare in cui si è cresciuti, o la scuola e gli insegnanti, nel determinare il grado di autostima di una persona, in età adulta?
L’autostima si costruisce come il risultato della relazione tra una persona e l’ambiente che la circonda. Col tempo, è come se i giudizi che riceviamo ci entrassero dentro: se veniamo sostenuti, incoraggiati e lodati sarà più facile che sviluppiamo di noi stessi un’immagine positiva. Se veniamo svalutati e criticati di continuo, invece, quelle parole continueranno per molto tempo a riecheggiare dentro di noi. I primi anni di vita hanno un ruolo fondamentale in questo processo, perché sono il periodo di tempo in cui ognuno di noi è più fragile e più attento a non scontentare l’ambiente circostante (quindi famiglia e scuola, in primis).

Quali sono gli errori più frequentemente commessi da genitori e insegnanti, e che andrebbero evitati, che possono essere alla base di problemi nella sfera dell’autostima?
Un errore estremamente frequente è quello di premiare il risultato e non l’impegno, facendo sentire inadeguato il bambino che non eccelle in alcune performance, magari facendo paragoni con chi è più bravo per “spronarlo”.
Molti genitori e insegnanti considerano gli errori come qualcosa da evitare, mentre invece sono la base di ogni processo di apprendimento! Chi non sbaglia non impara. Per questo, sarebbe fondamentale insegnare ai bambini a non fare un dramma degli errori, ma a farne tesoro.

Come si manifesta, quali i segni più caratteristici della mancanza di autostima, o di un’autostima ridotta? Insomma, quando la carenza di autostima passa da semplice caratteristica della personalità a problema vero e proprio?
La tendenza della psicologia contemporanea è quella di considerare problematico qualsiasi elemento della vita di una persona che ne comprometta in maniera significativa il benessere. In altre parole, la scarsa autostima diventa un problema quando impedisce a una persona di mettere in atto comportamenti fondamentali per la sua qualità di vita: trovare delle relazioni sentimentali appaganti, un lavoro, avere una vita sociale soddisfacente, divertirsi.

Come viene affrontato il problema della carenza di autostima, dal punto di vista della terapia psicologica? Come viene trattato questo problema, e con quali risultati?
La psicoterapia presenta ottimi risultati nell’aiutare le persone con scarsa autostima. Lo psicoterapeuta è infatti un alleato fedele, il cui ruolo fondamentale è quello di accompagnare la persona nel suo percorso di crescita senza giudicarla, ma aiutandola ad accettare le proprie difficoltà come primo passo per risolverle. Piano piano, l’esperienza di essere guardato dagli occhi accettanti dello psicoterapeuta viene interiorizzata dal paziente, che inizia finalmente ad avere gli strumenti necessari per guardare se stesso con meno condanna. Buona parte della carenza di autostima è infatti determinata dal giudizio negativo che una persona dà di se stessa.

Quali i suoi consigli per chi soffre di carenza di autostima, come affrontare la vita quotidiana, come cercare di porsi di fronte alle difficoltà che a volte sembrano insormontabili?
In primo luogo, ritengo fondamentale ricordare che nessuna vita è immune da problemi. Spesso, chi presenta scarsa autostima si sente come se fosse l’unico nel mondo a non avere raggiunto tutti i propri obiettivi, o comunque a soffrire per qualche mancanza. Invece, tutti hanno problemi, anche se non si vede.
Detto questo, è a mio avviso fondamentale intraprendere con costanza un percorso di psicoterapia per essere adeguatamente accompagnati nella propria evoluzione personale: identificando gli elementi della propria storia che hanno facilitato lo svilupparsi di un’autostima carente, ed essendo aiutati a trovare il coraggio di mettere in atto nel presente quei comportamenti desiderati (ma temuti) grazie ai quali sentirsi più soddisfatti di se stessi.

Ringraziamo il Dott. Giovanni Porta
http://www.giovanniporta.it
Psicologo psicoterapeuta di orientamento gestaltico, esperto in alimentazione e teatroterapia

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