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L’Assistenza Sessuale nel panorama italiano

Fino ad alcuni decenni fa il discorso relativo alla sessualità nei soggetti portatori di disabilità …

L’Assistenza Sessuale nel panorama italiano
L’Assistenza Sessuale nel panorama italiano

Fino ad alcuni decenni fa il discorso relativo alla sessualità nei soggetti portatori di disabilità veniva considerato tabù, e di conseguenza, ignorato dalla letteratura. Attualmente l’argomento viene affrontato con sempre maggiore frequenza, sia da parte degli operatori sia dai mezzi di comunicazione. Le ragioni per descrivere tale cambiamento possono essere molteplici, come ad esempio la caduta di alcuni tabù sessuali e la costante diffusione nella coscienza sociale di una nuova sensibilità relativa ai diritti dei portatori di disabilità, ma anche che la tematica relativa alla sessualità dei disabili sia diventata “di moda”, ovvero che “faccia tendenza”.

Una società realmente inclusiva riconosce l’identità sessuale di ogni persona, con o senza la diversità funzionale, nel rispetto della libertà,  supporta e facilita gli interessi e i bisogni sessuali ed affettivi per superare lo stigma sessuale associato alle condizioni di disabilità. Occorre promuovere un cambiamento sociale e superare le barriere culturali e fisiche che possono ostacolare il diritto e l’aspirazione ad una normale vita relazionale, intima, sessuale e sentimentale da parte delle persone con disabilità. I bisogni e i desideri sessuali delle persone con disabilità non possono più essere ignorate, sia per la maggiore espansione della coscienza del disabile, sia per la crescente accettazione da parte della coscienza sociale. Ciò pone fortemente in discussione la presenza educativa e rieducativa dei genitori e degli educatori e richiede un’imprescindibile riflessione sul loro ruolo e sulle modalità più adeguate per affrontare questo problema.

Per questo motivo si è pensato ad una figura che potesse sopperire ai bisogni più elementari, seppur naturali, della persona disabile, distinguendosi però da un’altra figura, identificata come prostituta, spesso chiamata in “situazioni di emergenza” dagli stessi genitori, per la facile reperibilità. Quest’ultima oltre a non avere una preparazione e una predisposizione all’approccio empatico ed educativo-affettivo, ha lo scopo principale dello scambio sessuo-economico.

La figura dell’Assistente Sessuale ed affettiva, o Love-Giver, aiuta il disabile ad inserirsi in un percorso che non è limitato al conseguimento del piacere fisico, ma è esteso all’acquisizione di competenze socio-relazionali ed affettive per una gestione autonoma della sessualità e dell’intimità. Elemento fondamentale degli incontri è quello della comprensione dei bisogni, delle aspettative e dei desideri del disabile, attraverso un’esperienza che non sia spersonalizzante, ma che segua la centratura sull’individuo e sulle sue caratteristiche. Questo tipo di assistenza prende in considerazione sia la persona che il suo corpo nella loro interezza e consente sia al disabile intellettivo che fisico di superare o attenuare lo svantaggio e l’impossibilità di relazioni fisiche ed esperienze sensoriali, visive ed emotive. La sfera sessuale, dunque, è approcciata attraverso lo scambio emozionale e comunicativo, l’accettazione del corpo, la conduzione all’apice del piacere sessuale attraverso le mani, ma la sessione d’incontro ha una durata che varia in base ai bisogni, ai tempi, alle difficoltà funzionali e all’accessibilità dei luoghi di incontro, ma soprattutto varia da persona a persona in base al tipo di disabilità.

Tale figura è presente da anni in molti Paesi Europei. In Svizzera, Danimarca, Olanda, Svezia e Germania, Austria e Belgio sono stati istituiti servizi di “Assistenza Sessuale per i disabili” che offrono agli stessi disabili, senza distinzione di genere o di orientamento sessuale, prestazioni sessuali. Esistono centri che hanno abilitato questo servizio, in alcuni casi ponendolo addirittura a carico delle Istituzioni Sanitarie Nazionali. Nel nostro Paese, invece, non esiste ancora nulla del genere, o almeno non è stato ancora legittimato, e tale assistenza è paragonata per lo più a prestazioni sessuali a pagamento che richiamano la prostituzione, sempre più giustificata da enti di beneficenza di invalidità e servizi. Tuttavia, è da registrare la presenza di una serie di iniziative che permettono di riflettere sull’importanza che la tematica sta acquisendo nell’attuazione di interventi e di azioni innovative. l’11 aprile 2014, è stato presentato in Senato un Disegno di Legge sull’Assistenza Sessuale ai disabili, disegno che intende favorire il pieno sviluppo della persona anche sotto il profilo dell’espressione della sessualità e prevede l’istituzione di una professionalità complessa e delicata, che richiede molta empatia e una buona dose di preparazione. L’accesso all’Assistenza Sessuale non va però intesa come diretta conseguenza della condizione di disabilità; l’usufruire o meno di tale servizio rimane, infatti, una libera scelta dell’individuo, legata alle sue necessità psicologiche e sessuo-affettive.

Il Disegno di Legge si sintetizza principalmente nella richiesta di produrre “Linee Guida adeguate”, ovvero di istituire presso ogni Regione un elenco di assistenti per la sana sessualità e il benessere psico-fisico delle persone con disabilità. Il riconoscimento e la tutela di questa figura potrebbe allo sviluppo di autostima e di identità per la persona disabile e questo potrebbe essere un contributo per garantire alle persone una qualità di vita dignitosa rispettando la diversità. Creare reti di connessioni con gli altri Paesi in cui è tutelata la figura dell’Assistente Sessuale, potrebbe rafforzare le richieste italiane con comunicati congiunti diretti all’Unione Europea, per rimuovere un tabù e richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei decisori politici.

Per maggiori informazioni sul tema segnaliamo il servizio di consulenza telefonica gratuita dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma disponibile dal lunedì al venerdì dalle 15:00 alle 19:00 al numero 06 85356211. Un team di psicologi con specializzazione in sessuologia clinica risponderà alle vostre domande e fornirà indicazioni utili rispetto ai temi della sessualità.

Carmen Perri

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