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Dieta e psiche. Quando il supporto psicologico è fondamentale per una dieta che funziona

Seguire una dieta non è cosa semplice, e non solo dal punto di vista fisico. …

Dieta e psiche. Quando il supporto psicologico è fondamentale per una dieta che funziona, i consigli del nutrizionista
Dieta e psiche. Quando il supporto psicologico è fondamentale per una dieta che funziona, i consigli del nutrizionista

Seguire una dieta non è cosa semplice, e non solo dal punto di vista fisico. Perdersi d’animo, soccombere alle tentazioni, subire le pressioni di amiche, amici e familiari che non condividono la scelta… sono solo alcuni dei problemi che – privazioni alimentari a parte – affliggono chi ha deciso che è arrivato il momento di mettersi a dieta e smaltire il grasso in eccesso. Per questo motivo la figura professionale del dietologo e del nutrizionista diventa fondamentale anche nel fornire il giusto supporto psicologico durante le fasi più difficili. Che arrivano sempre, statene certe. Ne parliamo con il Dott. Domenicantonio Galatà, Biologo Nutrizionista a Roma, che in questa intervista ci spiega come affrontare una dieta, e quali sono i suoi consigli per affrontarla con successo, anche dal punto di vista psicologico.

La componente psicologica è importante, fondamentale, in una dieta. Lei dovrà anche dare un sopporto psicologico ai suoi pazienti. La dieta va mantenuta, ci saranno momenti difficili. Quanto è importante questa parte, e come viene gestita?

Ti ricordi la riposta alla tua domanda iniziale, sull’importanza di dieta e attività fisica? Se ci mettiamo anche questo fattore allora direi: 25% dieta, 25% attività fisica, 25% sopporto psicologico e il restante 25% può essere dato dal coaching. Da qualcuno che non riveste il ruolo di psicoterapeuta e che viene visto dal cliente con occhi diversi. È fondamentale. In ogni caso è buona regola che il nutrizionista o il dietologo abbiano un team di supporto a cui appoggiarsi per quanto riguarda la parte psicologica.

Considera che c’è uno studio bellissimo del McKinsey Global Institute che dimostra che tutti i tentativi, tutte le tecniche, tutti i protocolli dietologici falliscono. Cioè, tutti riprendono da 30 a 70% del peso perduto al settimo o ottavo mese dall’inizio del programma dimagrante. Sono tutti approcci dietologici. Poi ci sono gli approcci farmacologici, dieta, attività fisica. In questo studio mancano analisi su approcci più completi che includono anche un supporto psicologico o un supporto nella sfera emotiva.

Quali sono i tuoi consigli, i consigli che dai ai tuoi pazienti, per poter affrontare e mantenere una dieta in maniera duratura nel tempo, ma soprattutto efficace e, non occorrerebbe nemmeno specificarlo, sana?

Il mio approccio personale alla dieta è per certi versi una piccola innovazione. Penso sia importante educare, in maniera pratica e divertente, e insegnare anche come prepararsi i piatti, come conservarli, come pianificarli.

Io ho aperto uno studio con cucina, dove ai miei clienti non do la dieta e basta, ma faccio vedere come preparare un pranzo facile in tre minuti con una tecnica di cottura che conserva integri anche i sali minerali, le vitamine, o magari come prepararsi un pasto da portarsi in ufficio. O come prepararsi un pasto che sia precotto e che posso lasciare in frigo, e invece di annoiarmi perché devo preparare un secondo piatto – che magari vuole 20 minuti di cottura – posso aprire il frigo e trovare già qualcosa di base, già pronto.

Un po’ come fanno i cuochi di oggi. Tu vai al ristorante e il cuoco mette insieme gli ingredienti che sono già stati cotti prima, perché tantissimi ingredienti hanno lunghissimi tempi di cottura. Io dico una cosa ai miei pazienti: mentre prima non avevamo il cibo, dovevamo procacciarcelo, adesso non abbiamo il tempo per il cibo.

Quello che dobbiamo procacciarci è il tempo.

Ovviamente di tempo ne abbiamo tutti poco e quindi dobbiamo essere più efficaci ed efficienti. Secondo me dunque insegnare a prepararsi i piatti e fornire informazioni pratiche, semplici e concrete può essere molto più di aiuto invece di un planning settimanale dove ti scrivo quello che puoi mangiare.

Questo apre anche un grande, nuovo settore. Non vado più dal nutrizionista a fare la dieta ma vado dal nutrizionista per imparare come usare il cibo come carburante, come nutriente. Non utilizzando più la dieta nel senso stretta come qualcosa per dimagrire ma come qualcosa che aggiunge benessere, salute e prevenzione alla vita. È sicuramente un  nuovo approccio.

Ringraziamo il Dott. Domenicantonio Galatà, Biologo Nutrizionista a Roma
http://www.galatanutrizionista.com/

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