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Cadono i capelli. È normale? Devo preoccuparmi? Cosa fare?

Quando la caduta persiste per più di un mese, è meglio consultare uno specialista per valutare bene l’entità della caduta e la causa. Bisogna comunque ricordare che la caduta dei capelli…

Cadono i capelli. È normale? Devo preoccuparmi? Cosa devo fare?
Cadono i capelli. È normale? Devo preoccuparmi? Cosa devo fare?

Cadono i capelli, e spesso è una cosa normale. Quali sono le cause ‘non patologiche’ più frequenti che determinano una caduta eccessiva di capelli, e quando invece è il caso di allarmarsi e rivolgersi allo specialista? Risponde la D.ssa Michela Starace, Specialista in Dermatologia presso l’Università di Bologna.

Perdere capelli quotidianamente è un evento normale in quanto i capelli in modo asincrono seguono un ciclo follicolare diviso in tre fasi: crescita, distacco e caduta. Noi perdiamo in condizioni fisiologiche circa 70 capelli al giorno e fino a 150 capelli durante il lavaggio. Ci sono inoltre due periodi l’anno in cui il ciclo follicolare si sincronizza in modo naturale e tendiamo a perdere più capelli contemporaneamente.

Questi periodi durano circa 3 settimane e frequentemente corrispondono a i così detti “cambi stagionali”, cioè da Marzo a Maggio e da Settembre a Novembre. Un’altra condizione di normalità è la caduta dopo l’estate o noto come “periodo delle castagne”. I capelli da settembre in poi mostrano un aumento della caduta e ciò è dovuto a un “telogen effluvium attinico”.

Questo tipo di caduta è dovuta all’effetto dei raggi UV durante l’estate che si manifesta sempre dopo i famosi 3 mesi, quindi in autunno. L’esposizione solare porta ad una produzione delle porfirine da parte del Propinebacterium sp nella ghiandola pilosebacea con danno ossidativo e microinfiammazione follicolare. Si innesca così una risposta da parte dei cheratinociti allo stress psico-chimico dei raggi UV ed un effetto irritante dei radical dell’ossigeno e la produzione di ossido nitrico.

Tutto ciò fa rilasciare una cascata di citochine pro-infiammatorie che crea un’alterazione dei componenti e un danno dello strato esterno del fusto, la cuticola, e di quello intermedio, la cortex, modificando così la struttura delle proteine con riduzione dei ponti di solfuro che creano una fragilità dei capelli e la discolorazione del fusto.

Quando però la caduta persiste per più di un mese, è meglio allora consultare uno specialista per valutare bene l’entità della caduta e la causa scatenante. Bisogna comunque ricordare che la caduta dei capelli, o telogen effluvium, può essere un evento reattivo ad una causa scatenante pregressa. Infatti quando un paziente si accorge di perdere più capelli non deve pensare a cosa sta succedendo in quel momento della sua vita ma a cosa è successo circa 2-3 mesi prima.

Il telogen effluvium è dovuto ad un insulto moderato alle cellule della matrice del follicolo pilifero che ne determina una “fuga nella fase di caduta” del capello che si ferma e la caduta avviene dopo circa 3 mesi che il capello è entrato nella posizione di riposo perché i capelli rimangono ancorati normalmente ancora al follicolo per la sua durata e vengono poi eliminati solo quando il follicolo riprende la sua attività di crescita e produce un nuovo capello.

È normale avere una caduta dei capelli dopo 2-3 mesi da un evento come per esempio una dieta dimagrante, una carenza di ferro, gravidanza e allattamento, alterazioni della tiroide. Generalmente questo tipo di caduta rientra con la stessa latenza dell’evento scatenante stesso.

Ringraziamo la D.ssa Michela Starace, Specialista in Dermatologia presso l’Università di Bologna. Dirigente medico presso Ospedale Sant’Orsola-Malpighi, Università di Bologna.

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