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L’alluce valgo. Cause, problemi e soluzioni

Le cause possono essere molteplici. Spesso l’alluce valgo è presente per una congenita lassità legamentosa. Anche l’età gioca un ruolo. Il picco di incidenza è…

L’alluce valgo. Cause, problemi e soluzioni
L’alluce valgo. Cause, problemi e soluzioni

Un problema talmente comune, quello dell’alluce valgo, che a volte pare essere più la regola che l’eccezione. Basta osservare chi ci cammina intorno, soprattutto in estate quando le calzature sono aperte. E chi (per sua fortuna) non soffre di questo problema conosce sicuramente più di una persona che invece con l’alluce valgo ci deve convivere. Un problema spesso serio, visto che i sintomi e il dolore derivanti da questa patologia, soprattutto nelle forme più gravi, possono rendere difficile lo svolgimento delle attività più normali.

Di alluce valgo, delle sue cause, ma soprattutto delle terapie, abbiamo parlato con il Prof. Cesare Faldini, Professore Ordinario di Ortopedia e Traumatologia – Direttore S.C. Clinica Ortopedica e Traumatologica I Istituto Ortopedico Rizzoli a Bologna.

Quanto è comune e diffusa questa patologia del piede? Soprattutto in estate, quando le calzature sono aperte, è molto comune vedere piedi affetti da questa deformazione, chiaramente con diversi gradi di gravità.

L’alluce valgo è una deformità molto comune e colpisce circa il 23% della popolazione adulta.

La deformità è caratterizzata da una deviazione laterale del primo dito, più o meno marcata, e da una prominenza dell’osso metatarsale sul versante interno del piede, che determinano un difetto estetico, ma anche dolore a causa del conflitto con la calzatura.

Ereditarietà o uso scorretto di calzature poco adatte, magari abuso di tacchi alti ‘da giovani’? Dove risiedono più spesso le cause di questa patologia, in base alla sua esperienza clinica?

Le cause possono essere molteplici. Spesso l’alluce valgo è presente per una congenita lassità legamentosa. Anche l’età gioca un ruolo. Il picco di incidenza è infatti dai 40 ai 60 anni, in quanto è una deformità che si verifica per il progressivo cedimento di uno specifico legamento, il legamento inter-metatarsale. L’alluce in fase di spinta subisce una forte sollecitazione che può promuovere la comparsa della deformità in valgismo.

Vi sono poi fattori “ambientali” come l’utilizzo di scarpe a punta e con i tacchi alti, e deformità del piede in piattismo o cavismo possono favorire l’insorgenza di un alluce valgo

Uomini e donne. Calzature a parte, può sembrare a prima vista che quello dell’alluce valgo sia un problema che colpisce più frequentemente le donne, e meno gli uomini. È davvero così, e se sì quale è il motivo?

E’ vero: l’alluce valgo interessa soprattutto il sesso femminile con un rapporto di oltre 10:1 rispetto al sesso maschile. Si stima inoltre che in Italia circa il 40% delle donne ne sia affetto. Sebbene non si possa parlare in modo proprio di “cause genetiche” questi dati fanno pensare ad una certa predisposizione legata alla lassità legamentosa, più comune nel sesso femminile. Inoltre, la maggior incidenza di alluce valgo nel periodo post-menopausale, fa associare la deformità anche a fattori ormonali.   

A parte la questione estetica, quali sono i problemi più importanti e seri a cui va incontro chi soffre di alluce valgo?

Il paziente affetto da alluce valgo può presentarsi con una sintomatologia molto lieve oppure con un dolore acuto tale da limitare notevolmente le normali attività. Spesso sono presenti borsiti ricorrenti dell’articolazione con arrossamento cutaneo ed intenso dolore alternati a periodi di remissione. La mobilità del dito può essere normale, o limitata per motivi antalgici. Nell’alluce valgo severo e di grado avanzato, oltre ad una deformità del primo dito, si associa spesso una deformità delle dita con callosità plantari ed un dolore riferito come sensazione di “camminare sui sassi”.

Cosa fare quando si soffre di alluce valgo? Quali sono le terapie più efficaci? E soprattutto, c’è sempre un intervento chirurgico all’orizzonte quando si vuole risolvere il problema?

Il trattamento dell’alluce valgo può essere conservativo o chirurgico.

Il trattamento conservativo è di natura compensatoria e cerca unicamente di ridurre i sintomi, in quanto nessun dispositivo correttivo esterno si è dimostrato realmente efficace nel correggere la deformità.

Il primo rimedio è ridurre i conflitti con la calzatura, pertanto si consigliano paziente calzature in pelle morbida o a pianta larga per evitare l’insorgenza della borsite.

L’insufficiente spinta dell’alluce ed il conseguente sovraccarico nella parte centrale del piede possono essere compensati con l’utilizzo di plantari su misura.

L’intervento chirurgico è indicato se il paziente non è soddisfatto del trattamento conservativo di compenso, ed è l’unica procedura in grado di correggere la deformità.

Non esiste un solo intervento, in quanto tutto dipende dalle cause alla base della deformità, dalla sua gravità e dalla presenza o meno di artrosi.

Se l’articolazione è deformata ma non c’è artrosi si può agire attraverso un intervento mini-invasivo nato al Rizzoli che prende il nome di S.E.R.I. (acronimo per semplice, efficace, rapido e poco costoso – inexpensive), innovativo, ma non sperimentale: dal 1999 ad oggi sono infatti stati operati migliaia di casi con ottimi risultati a distanza di tempo. Attraverso una incisione inferiore ad 1 cm si può agire, mediante una microsega motorizzata, su tutte le caratteristiche della deformità con una sezione dell’osso (osteotomia) fissata temporaneamente con un piccolo filo metallico. Al termine dell’intervento viene applicata una medicazione che avvolge la parte anteriore del piede e che permette di camminare dallo stesso giorno indossando una calzatura post-operatoria che consente di poggiare solo la parte posteriore del piede.

Nei casi più gravi, se l’alluce valgo si associa ad una grave artrosi, può invece essere necessario un blocco articolare, che sacrifica il movimento ma è in grado di riallineare il dito ed eliminare il dolore.

Ringraziamo il Prof. Cesare Faldini, Professore Ordinario di Ortopedia e Traumatologia – Direttore S.C. Clinica Ortopedica e Traumatologica I Istituto Ortopedico Rizzoli a Bologna.

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