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Come prendere il sole in maniera intelligente. I rischi dell’abbronzatura a tutti i costi

Esistono dei cibi, degli integratori, che assunti per bocca possono davvero darci una mano a rinforzare e proteggere la pelle prima di esporsi al sole (dicono di mangiare tante carote ad esempio), o si tratta di ‘leggende metropolitane’?

Come prendere il sole in maniera intelligente. I rischi dell'abbronzatura a tutti i costi
Come prendere il sole in maniera intelligente. I rischi dell’abbronzatura a tutti i costi

Il sole fa bene, il sole fa male. Fa bene ma va preso in maniera intelligente, o va evitato ad ogni costo? E quali sono i rischi per la salute a cui si può andare incontro quando la ricerca dell’abbronzatura a tutti i costi ci spinge a trascorrere intere giornate, anche durante le ore più calde, sotto il sole?

La Dottoressa Maria Pia De Padova, specialista in dermatologia, ci spiega quali sono i principali rischi del sole, come proteggersi, e come ottenere l’abbronzatura perfetta senza mettere a rischio la salute.

Quali sono i principali rischi a cui ci si espone quando non si prendono le dovute precauzioni, quando si esagera con l’esposizione al sole, magari senza fare uso di filtri solari adeguati?

Prendere il sole è una cosa molto piacevole, ma dobbiamo imparare tutti a farlo in modo corretto. L’esposizione al sole comporta innegabilmente “effetti benefici” per l’uomo: sull’umore, sulla sintesi della vitamina D, sull’abbassamento della pressione arteriosa ma, purtroppo, per la pelle implica una serie di “effetti negativi”.

Infatti i raggi ultravioletti (UV) interferiscono con la cute promuovendo eventi biologici che si traducono in una serie di danni, sia acuti (eritema e pigmentazione) che cronici. La gravità del danno attinico o solare dipende dalla durata e dall’intensità dell’esposizione, dal fototipo individuale e dalla latitudine geografica. Negli ultimi anni infatti si è evidenziato, in modo incontrovertibile, il determinarsi di una serie di effetti negativi, quando la nostra pelle è esposta ai raggi UV senza protezione e che uno dei danni più importanti è rappresentato dalla diminuzione sostanziale della risposta immunitaria.

Le principali manifestazioni sono rappresentate da alterazioni della tessitura cutanea con un’accentuazione delle rughe d’espressione ed ampi solchi, alterazioni della consistenza con ispessimento cutaneo, xerosi ed elastosi, modificazioni della pigmentazione (lentiggini solari, discromie), modificazioni della vascolarizzazione cutanea (teleangectasie), cheratosi attiniche, lesioni tumorali, come epiteliomi e melanomi, quest’ultime costituiscono la tappa finale di un ampio spettro evolutivo che caratterizza il processo di fotoinvecchiamento cutaneo.

Si stima che ogni anno, nel mondo, i nuovi casi di melanoma cutaneo siano almeno 100.000 (circa il 15% in più che nel decennio precedente). La relazione tra sole e melanoma è assai complessa: fattore di rischio è senz’altro l’esposizione solare intensa e intermittente, quella del week-end, ad esempio, che togliendo alla pelle il tempo di mettere in atto tutti i suoi meccanismi fisiologici di fotoprotezione, ci espone ad un maggiore rischio.

Limitare l’esposizione solare e l’uso delle lampade abbronzanti e utilizzare costantemente schermi solari ad alta protezione e ad ampio spettro, riduce e in qualche maniera rallenta, l’inesorabile progressione del processo di invecchiamento cutaneo foto-indotto.

Esistono delle ‘linee guida’ di massima che si possono tenere a mente per un’abbronzatura che oltre ad essere bella sia anche sana?

Fondamentale è la protezione in base al “fototipo”: alcuni tipi di pelle infatti, più scure e resistenti, riescono a resistere meglio agli attacchi della radiazione solare, altre invece più chiare e reattive devono evitare il più possibile il rischio da esposizione al sole. Una volta identificato il proprio fototipo, si può partire alla ricerca del giusto prodotto di protezione solare. In merito ai prodotti topici è meglio sceglierne uno che risponda a precisi criteri di qualità:

  • utilizzare filtri chimici fotostabili
  • utilizzare filtri chimici e fisici in abbinamento
  • informare in modo chiaro il consumatore circa il grado di protezione UVB e UVA
  • escludere tra gli eccipienti sostanze come profumi e conservanti che possono avere effetti fototossici
  • contenere principi attivi antiossidanti (acido folico) e idratanti (acido ialuronico)
  • preferire per le zone delicate come il viso prodotti monodose
  • garantire una buona resistenza all’acqua e al sudore
  • applicabile in maniera omogenea sull’epidermide(meglio creme, emulsioni ed evitare gli oli).

I danni del sole sulla pelle sono reversibili, oppure quello che è stato danneggiato ormai è destinato a rimanere tale?

Purtroppo la cute che ha subito nel passato ustioni cutanee presenta danni spesso irreversibili .

In particolare le ustioni cutanee che si verificano durante l’infanzia risultano estremamente pericolose per l’insorgenza dei tumori cutanei nella successiva età adulta.

Esistono dei cibi, degli integratori, che assunti per bocca possono davvero darci una mano a rinforzare e proteggere la pelle prima di esporsi al sole (dicono di mangiare tante carote ad esempio), o si tratta di ‘leggende metropolitane’?

Iniziare almeno un mese prima dell’esposizione una “dieta primaverile” a base di frutta e verdura di stagione che contengono sostanze anti-ossidanti è molto utile per contrastare i danni del sole. La frutta va bene tutta con preferenza per quella più acidula o colorata”, di colore rosso, giallo e arancione. Aiuterà a ottenere un colore più ambrato e duraturo grazie ai carotenoidi, contenuti in alta percentuale negli alimenti citati. La buccia contiene la maggior parte degli antiossidanti e andrebbe mangiata dopo un accurato risciacquo. Vanno bene anche spremute, centrifugati, frullati, nonché la frutta secca. Molto utili anche degli integratori a base di polifenoli come il tè verde, il resveratrolo, il licopene e il betacarotene. Vanno presi almeno 15 giorni prima di esporsi continuativamente al sole. L’ultima novità in campo è Polypodium leucotomos, un’estratto di felce dell’America Centrale, che mira a proteggere le cellule distrutte dall’esposizione solare. Esso è in grado di dare una protezione al nostro sistema immunitario cutaneo alterato dal sole: infatti si parla di fotoimmunoprotezione. Si può assumere durante tutta la stagione estiva senza alcun problema.

Stiamo entrando nella stagione del sole, della spiaggia. Quali i consigli che si sente di dare ai nostri lettori che stanno iniziando a pensare alla cosiddetta ‘tintarella’ da esibire al rientro dalle vacanze?

Per ottenere un’abbronzatura perfetta ci sono poche e semplici regole da seguire. Iniziare a prepararsi alla tintarella almeno un mese prima delle vacanze, eseguendo un peeling o uno scrub sulla pelle, eliminerà le cellule morte e questo, oltre a rendere la pelle più liscia e levigata e quindi più bella, consentirà di avere un colorito omogeneo e limitare le macchie delle pelle dovute al sole.

E’ importante ricordare che la depilazione con la cera, sia a caldo che a freddo, non deve mai essere eseguita troppo a ridosso dell’esposizione solare, poiché lo strappo rende sempre la pelle più sensibile e delicata.

Ringraziamo la Dottoressa Maria Pia De Padova, specialista in dermatologia, per l’intervista.

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