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Tecniche e metodologie per il ringiovanimento della pelle del viso

Quando iniziano a comparire i primi segni dell’invecchiamento cutaneo (perdita di elasticità, rughe fini, irregolarità del colore e della texture della pelle quali macchie e dilatazione dei pori e diminuzione della…

Tecniche e metodologie per il ringiovanimento della pelle del viso
Tecniche e metodologie per il ringiovanimento della pelle del viso

Quando iniziano a comparire i primi segni dell’invecchiamento cutaneo (perdita di elasticità, rughe fini, irregolarità del colore e della texture della pelle quali macchie e dilatazione dei pori e diminuzione della luminosità) può essere indicato iniziare ad effettuare dei trattamenti di rivitalizzazione, cioè di stimolo al metabolismo cellulare e alla produzione di nuovo collagene. Ne parliamo con la D.ssa Patrizia Gilardino, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva.

Prima di parlare delle metodologie per ottenere una stimolazione della produzione di collagene al volto, ci può spiegare in quali casi è indicato stimolare questa produzione, e quali gli effetti benefici per l’aspetto della pelle del volto più evidenti?

Con l’avanzare dell’età, fisiologicamente le cellule della pelle (come quelle di tutto il corpo, in realtà) progressivamente diventano più lente, si riproducono meno velocemente e producono meno componenti della matrice che le circonda, quindi meno collagene, fibre elastiche e acido ialuronico. Si tratta quindi del normale processo di invecchiamento che è determinato in parte dai geni individuali e in parte forse maggiore dall’esposizione ad agenti esterni dannosi (prevalentemente i raggi UVB e UVA soprattutto per le pelli più chiare).

Quindi indipendentemente dall’età anagrafica del soggetto, quando iniziano a comparire i primi segni dell’invecchiamento cutaneo (perdita di elasticità, rughe fini, irregolarità del colore e della texture della pelle quali macchie e dilatazione dei pori e diminuzione della luminosità) può essere indicato iniziare ad effettuare dei trattamenti di rivitalizzazione, cioè di stimolo al metabolismo cellulare e alla produzione di nuovo collagene.

Esistono diversi trattamenti atti ad ottenere una stimolazione della produzione di collagene al volto. Può in parole semplici spiegare brevemente in cosa consistono i principali trattamenti, eventuali controindicazioni?

Acido jaluronico
L’acido ialuronico, oltre ad essere un normale componente della nostra pelle, è anche una molecola fortemente idratante, per cui l’inserimento di molecole di acido ialuronico nella cute attraverso piccole iniezioni diffuse, permette una notevole reidratazione della pelle, e una discreta stimolazione della produzione di collagene. Non ha particolari controindicazioni e ed è indicato soprattutto per i primi segni di invecchiamento cutaneo e in particolare per “rianimare” le pelli disidratate e asfittiche.

Laser
In particolare il trattamento di resurfaceing del volto con laser CO2 frazionato è in grado di riattivare in modo potente la produzione di collagene, tanto da ridurre anche le rughe più profonde. In realtà si ottiene un ringiovanimento globale con miglioramento della texture, delle macchie, delle rughe e con una tonificazione apprezzabile della cute. Si agisce creando tante piccole lesioni puntiformi della cute con il raggio laser e di conseguenza un riscaldamento profondo che è in grado di riattivare i fibroblasti, cioè le cellule che producono collagene. Il trattamento richiede 3 o 4 gg di convalescenza, ed è sufficiente una sola seduta.

Dermapen
E’ un altro grande attivatore della produzione di collagene. Anche il dermapen (dermapen in realtà è il nome dello strumento utilizzato) agisce creando delle microlesioni puntiformi della pelle, ma in questo caso non con un fascio di luce come per il laser, ma con dei microaghi. Tutte queste micro punture creano dei micro focolai di guarigione e questo implica la produzione di nuovo collagene e nuove cellule. Con il dermapen servono più sedute (4-6 in genere) con tempi di recupero di 1-2 gg.

Fili
Si tratta di un riadattamento dei fili di sutura riassorbibili che ormai stiamo utilizzando in chirurgia da decenni. Con ulteriori studi si è visto che sono in grado, mentre sono presenti nel sottocute, di indurre una stimolazione della produzione di collagene. Pertanto sono stati studiati dei metodi di inserimento dei fili nel sottocute molto semplice che prevede solo delle semplici punture. Più fili inseriti, più è la stimolazione dell’area trattata. E’ sufficiente una seduta (i risultati si apprezzano dopo ca 2 mesi). Per un giorno o due ci sarà un minimo grado di gonfiore, e potranno esserci anche alcune ecchimosi.

Radiofrequenza
E’ una apparecchiatura in grado di scaldare il derma in profondità senza causare alterazioni alla superficie della cute. Il calore è in grado di riattivare la produzione di collagene. Possono essere necessarie dalle 3-4 sedute alle 7-8 a seconda della potenza della apparecchiatura utilizzata e al grado di riscaldamento prodotto. Non prevede alcuna convalescenza.

Peeling
Esistono vari tipi di peeling a seconda della sostanza utilizzata per effettuarlo (acidi della frutta, acido salicilico, acido tricloro acetico o TCA e molti altri) e del tempo di posa delle stesse, per cui si può creare una esfoliazione della cute molto superficiale (praticamente inapparente) o profonda (con un rinnovamento totale della cute). Più il peeling è profondo maggiore è il tempo di recupero (convalescenza anche di 1 settimana) e maggiore è la stimolazione del collagene del derma. In genere per avere una disceta stimolazione si effettuano più sedute di un peeling superficiale-medio che causa un modesto rossore e una esfoliazione accettabile per 2-3 gg.

Carbossiterapia
La carbossiterapia prevede l’iniezione di un gas, l’anidride carbonica, in grado di aumentare un modo importante il microcircolo locale. Questo provoca una riossigenazione dei tessuti con apporto di sostanze nutritive e quindi una riattivazione delle cellule della cute con produzione di nuovo collagene. Necessita di un ciclo di 5-6 sedute. Non prevede tempi di recupero.

In base alla sua esperienza clinica, premesso che chiaramente ogni trattamento ha le sue indicazioni in base al tipo di paziente, quali sono i trattamenti che mantengono di più quello che promettono, e che lei ritiene i più efficaci?

Come ho detto i più efficaci sono il resurfaceing frazionato e il trattamento con dermapen, che sono anche i trattamenti che richiedono un breve periodo di convalescenza. Questo vale soprattutto per il trattamento laser perchè con il dermapen si può ridurre al minimo il rossore post intervento effettuando dei trattamenti più leggeri e aumentando il numero dei trattamenti.

Per chi non può permettersi di essere in disordine si possono scegliere l’acido ialuronico, la carbossiterapia, la radiofrequenza o i peeling leggeri, con un po’ più di costanza, sapendo che serviranno più sedute e più tempo per raggiungere comunque dei buoni risultati.

Margherita.net

Si ringrazia la Dott.ssa Patrizia Gilardino
Laureata in Medicina e Chirurgia all'Università degli Studi di Milano nel 1988, si è specializzata nella Scuola di Chirurgia Plastica Ricostruttiva dell'Università degli Studi di Milano nel 1993. Iscritta all'Ordine dei Medici di Milano dal 1989, ha lavorato fino al 2003 all'Unità Funzionale di Chirurgia Plastica dell'Ospedale Multimedica di Sesto San Giovanni. Esercita la libera professione in diverse strutture milanese: Poliambulatorio della Guardia di Finanza di Milano, Centro Dermatologico Europeo e nel proprio studio di via Colonna, a Milano. È membro della Società italiana di Chirurgia estetica e plastica ricostruttiva, della Società di verifica e controllo di qualità, della Società americana di chirurgia plastica e della Società americana per la fototerapia dinamica.

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