Home | Viaggi e vacanze | Seychelles
Seychelles
Foto & testo: Mauro Pilotto
Questo arcipelago,
inserito nell'Oceano Indiano, comprende isole di varia grandezza, disseminate
talvolta a poche miglia di navigazione l'una dall'altra. Talvolta sono
semplicemente degli atolli dove è stato costruito qualche resort
super-esclusivo, più frequentemente sono superfici dove esistono
piccoli centri, paesini o, come nella maggiore delle isole, Mahè,
dove nella città principale Victoria, brulicano vita ed attività
come in qualsiasi altro luogo di mare. Il mio itinerario, mi ha portato
a conoscere tre delle principali isole delle Seychelles
Mahé
È
la maggiore, per estensione, di tutto l'arcipelago, ed è ovviamente
anche la più popolata. È verdissima, rigogliosa ed assai
montagnosa. Il suo punto più alto arriva a 905 metri, ed è
chiamato Morne Seychellois, la cui vetta è frequentemente coperta
da nuvolosi grigi.
L'isola è circondata da spiagge lunghe e bianchissime, è disseminata di calette incastonate tra le alte rocce granitiche, sono ombreggiate da palme, con la chioma ricurva verso il mare e da grossi alberi che spesso hanno radici che emergono da sotto la sabbia. È proprio il verde, intenso e sfolgorante, specie dopo le frequenti piogge tropicali, a restarti impresso specie se in contrasto con il verde-azzurro trasparente dell'Oceano, che lambisce angoli di autentico "paradiso naturale".
La città capitale dell'isola è Victoria, unica vera città dell'intero arcipelago, punto nevralgico di ogni tipo di attività commerciale e culturale. È una città vivace, movimentata e caratterizzata dai tipici mercatini caraibici, con banchetti di frutta e verdura pieni di colori, di energia visiva Colori e sensazioni che immediatamente ti riportano all'atmosfera del luogo in cui ci si trova!
La popolazione
è un mix esotico, tratti somatici orientali si mescolano ad altri
di chiara provenienza indiana, o si associano ad altri di etnia africana
facendone un cocktail-genetico davvero affascinante. Il popolo "creolo"
è in effetti molto bello da un punto di vista puramente estetico,
hanno fisionomie dolci, tratti molto delicati ed un incarnato perennemente
luminoso ed abbronzato.
Una delle più spiagge più grandi e popolari dell'isola di Mahè, è Beau Vallon, dove i turisti si integrano perfettamente con i seychellesi, che sono generalmente molto discreti ed educati nei riguardi dell'ospite. Giocano sulle con tavole da surf, improvvisano match di pallone in riva al mare. Sotto le fitte mangrovie, ai margini della spiaggia, piccole bancarelle vendono conchiglie, parei di voile, piccoli talismani portafortuna e persino dentature complete di squali!
Nascosto tra le fronde, scorgo un intagliatore di legno, che con una sorprendente manualità crea in pochissimo tempo una tartaruga, sotto gli occhi ammirati di qualcuno di passaggio, e venditori di pesce freschissimo, appena portato da qualche pescatore, di ritorno dal mare aperto viene tagliato e ripulito sotto gli occhi dell'ipotetico cliente, a cui rimane solo la responsabilità di cuocerlo a dovere!
Durante il giorno, il ritmo della vita è calmo, rilassato Ognuno pare davvero badare solo ai fatti propri, ogni tanto arriva il suono della voce di qualche bambino che magari sta giocando nei paraggi. Magari in spiaggia si respira un'aria più festaiola, più vacanziera tra giochi di società improvvisati sopra un tavolino, oppure con gli sports d'acqua, accompagnati da bimbetti che corrono e sgambettano incontro agli spruzzi d'acqua creati dal mare ondoso
Ma è
al tramonto, come già visto altrove
che tutto pare dilatarsi,
placarsi d'improvviso, persi nel magico rituale di un sole che si confonde
tra cumuli di nuvole rosate prima, e poi gialle
per poi scomparire,
inghiottito nel mare, in uno di quei tramonti che non si riesce a descrivere
La Digue
L'isoletta di La Digue è un mondo a sé stante, conta circa 2000 abitanti. È un'isola meravigliosa, dove l'unico mezzo di trasporto consentito è la bicicletta, con cui si arriva in ogni punto del luogo. Esistono anche dei carri trascinati da buoi, o qualche raro furgoncino messo a disposizione per il trasporto dei turisti e dei bagagli, da parte dei resort, e la presenza di 3 taxi in tutto il territorio.
Tra ripide
salite e relative discese, tra lunghi tratti di strada ricoperta di ciottoli,
alternati ad altri percorsi sterrati o sabbiosi, si raggiungono grandi
baie, oppure piccole spiagge completamente deserte, che non sognavi neppure
potessero esistere: lingue di sabbia bianchissima, selvagge e di una bellezza
incontaminata, sempre delineate da enormi massi di granito scuro, o talvolta
anche rosati. Minuscole baiette, rese spettacolari da scheletri d'alberi
ricurvi verso la battigia, in certi tratti turchese e burrascoso, quando
viene alimentato dai venti che arrivano dall'Oceano.
Tronchi mozzafiato che diventano sculture lignee, a completare un panorama
che già di suo non potrebbe lasciare indifferenti!
Questa
è la quarta isola per superficie, e di certo dovuto al fatto che
qui appunto circolano pochissimi mezzi inquinanti, si respira davvero
un'atmosfera di tempo andato, di abitudini e rituali che non risentono
della corsa o della frenesia che caratterizza le nostre vite. appunto
dei buoi che tirano dei carri , o la vista di mucche legate fuori dalla
porta di casa, ai margini della strada, bambini felici e puliti che vendono
banane e conchiglie nel cortile di casa
e che ti corrono appresso,
festosi, vedendoti passare in bicicletta!
L'interno di La Digue è un'autentica giungla, un'esplosione di verde in tutte le sue sfumature Palme, felci e mangrovie che paiono proteggere casette di legno, curate e piene di colore nelle pareti esterne, dalle cui finestre sempre aperte, provengono risate e musica africana a tutto volume!
Tra i
punti più sensazionali dell'isola, vale la lunga pedalata (con
relativa sudata
), è il percorso verso la Grand Anse, e specialmente
Anse Cocos, che si raggiunge con una ventina di minuti trekking verso
la montagna, su pietrosi posizionati a gradini, ombreggiati da una vegetazione
fitta-fittissima, prima di ridiscendere verso questa grande baia, delimitata
da massi granitici di colore sfumato. la spiaggia è sbattuta da
raffiche di vento e c'è una corrente molto pericolosa per i bagnanti
ma, manco a dirlo, il grande cartello di divieto
non veniva considerato
nemmeno!
Impedibile,
anche il percorso, (stavolta a pagamento, datochè si tratta di
una riserva naturale) all'interno dell'Union Estate, grande parco naturale,
che conserva piante rare di varie specie, coltivazioni di fiori di vaniglia,
un recinto con dei cavalli bianchi e un grande spazio all'aperto con delle
tartarughe giganti che possono arrivare agli 80/90 anni, prima di arrivare
attraverso un sentiero che conduce alla "chicca" dell'isola,
l'Anse Source d'Argent
luogo da cartolina, un autentico sogno ad
occhi aperti, di cui ognuno di passaggio vuol conservare un'emozione.
È una sequenza di minuscole candide, piccole spiagge, alternate
ad enormi sculture granitiche, massi che poi si trasformano in un promontorio
rosato, in tante gradazioni
rocce come panneggi, sensuali e rotonde,
scolpite come a ventaglio, a onde e incorniciate da palme
una visione
che non si scorda facilmente!
Il cuore
pulsante dell'isola è il paesino di La Passe, specie nella zona
del porticciolo, animata dai locali curiosi di vedere chi arriva e chi
riparte, oppure nelle vicinanze della chiesa, al fianco della quale si
trova la Scuola Pubblica, che racchiude tutte le sezioni, dalle Elementari
alle Superiori, con le varie discipline. pare più simile ad un
Parco Giochi, tanto sono festose e colorate le pitture vivacissime sui
muri dell'edificio
fa quasi venir voglia di tornare a banchetti di
scuola!
La forte
pioggia che ha caratterizzato il mio soggiorno a La Digue, di certo non
scoraggia gli abitanti, che incuranti delle pozze d'acqua che si creano
in certi tratti dell'isola, camminano, vanno ovunque in bicicletta
al limite solo tenendo le spalle ricurve per evitare che si bagni troppo
il viso, solo qualcuno usa qualche indumento antiacqua simile al K-Way
la
maggioranza di loro è proprio abituato a queste intemperanze atmosferiche.
In giro noto una grande percentuale di giovani rasta: berrettoni lana
coloratissimi, lunghissimi capelli a treccine, ed espressione fiera in
volto, consapevoli di vivere in un luogo dove ognuno si può permettere
la libertà di essere ciò che gli pare, senza recare alcun
fastidio al prossimo
Praslin
L'approdo
all'isola di Praslin è salutato da un acquazzone equatoriale, di
quelli che non pare avere mai fine
Il cielo è plumbeo, nessun
spiraglio di sole! Ed ancora mi ripeto: ecco perché qui alle Seychelles
la vegetazione è tanto sfolgorante
con tutta la pioggia che
cade! Certo, le strade diventano degli stagni ed è da augurarsi
di non dover percorrere tratti strada sterrata, certi percorsi, per raggiungere
il versante opposto dell'isola, possono diventare un'impresa, oltretutto
se praticati di notte
considerando che l'illuminazione stradale,
qui è inesistente!
Praslin è la seconda isola per superficie, in lunghezza misura 11 chilometri, ed ogni punto del luogo è raggiungibile con gli autobus di linea, che come per Mahè, rimane il mezzo di trasporto più comodo ed economico per gli isolani e i turisti.
È meno montagnosa delle altre isole, le colline nella lussureggiante parte interna, arrivano ad un massimo di 340 metri. di altitudine. Uno dei massimi poli d'attrazione di queste foreste è rappresentato dalla Vallèe de Mai, immenso Parco Naturale dove esiste un grande concentrato di palme, rare ed antiche. La più particolare produce un'inusuale qualità di cocco, che riproduce fedelmente l'organo genitale femminile, e si chiama "Coco de Mer", talmente popolare da essere diventato "logo"di tutto l'arcipelago seychellese, al punto di essere riprodotto sul timbro nazionale che viene riportato sul passaporto degli stranieri!
Qui,
la popolazione locale, pare essere un po' più aperta al contatto
con il turista, sono più amichevoli e talvolta cercano di approfittarne
per facilitare il cambio irregolare della loro valuta, si danno daffare
per proporre escursioni di terra o di mare, oppure si improvvisano taxisti
per caso! E a proposito di trasporti, sono moltissimi i veicoli che trasportano
giovani a grappoli, sul loro vano posteriore scoperto, magari perché
ancora non muniti di patente, o impossibilitati ad avere un loro mezzo
personale. In strada, ai bordi dei marciapiedi in passeggiata, oppure
sotto le tettoie-pensiline dove si attendono gli autobus, noto una folta
varietà di donne dalle forme abbondanti, stile Mamie di "Via
col vento", sono belle, solari, curate nell'aspetto e spesso hanno
borsette di paglia e cappello in pèndant!
Le giovani creole, invece sono gazzelle dai tratti quasi aristocratici,
hanno sempre i capelli raccolti in chignon, gambe lunghe e snelle, vestono
con shorts e tops, oppure in abitini leggeri e provo
canti, e sono perfettamente conscie della loro procacità esibita!
Noto con sorpresa e curiosità, che ogni abitazione pare avere un piccolo pollaio, magari sul retro o comunque un gallo libero sull'aia, che canta ad ogni ora del giorno e della notte, senza una regola precisa in totale anarchia.
Nella
parte ovest di Praslin, la spiaggia principale è la Grand Anse,
lunghissima, bianca ed ombreggiata da palme, che però da giugno
ad ottobre è ricoperta da alghe a perdita d'occhio, sospinte dagli
Alisei. Il versante est, è invece dominato dalla Cote d'Or, bellissimo
e vivace lungomare dove si trovano la maggior parte dei resort dell'isola.
Anche questo tratto di spiaggia è caratterizzato dalle tipiche
forme granitiche, che dividono il susseguirsi di baie: Anse Possession,
Anse Boudin, fino ad arrivare alla più celebrata e scomoda da raggiungere,
Anse Lazio, una grande ansa di stampo oceanico, racchiusa da folta vegetazione
una
grande spiaggia candida che degrada verso un mare cristallino, mosso da
onde schiumose che sono un invito a tuffarvicisi! Da questa grande ansa,
mi incaponisco nel seguire le indicazioni su un cartello che orientano
verso un'ipotetica "next beach". Sotto una pioggia battente,
mi incammino per un percorso sassoso, irto verso la montagna e reso maledettamente
scivoloso dal selciato umido.
Attorno a me, un'autentica selva di piante tropicali, una giungla di altissimi
alberi fibrosi, da cui pendono infinite liane, ed altri con le loro radici
tentacolari che fuoriescono dalla terra bagnata, di un marrone intenso
e rossastro
Dopo 20 minuti di trekking, scorgo tra il verde una
capanna abitata da un giovane rasta, che sorridente ed amichevole, mi
convince a tornare sui miei passi
Mi consiglia di non continuare,
tanto più che quella spiaggia, ancora lontana
mi avrebbe probabilmente
deluso!
Come
in ogni parte dell'Africa, e non solo, verso il tramonto, le spiagge diventano
campi da calcio improvvisati, dove i locali (dotatissimi in ogni sport,
in genere
) sfidano volonterosi turisti (spessissimo italiani
)
che puntualmente finiscono stracciati senza possibilità di appello!
All'alba, nel trasferimento dal mio resort, al piccolo e delizioso aeroporto
circondato da un palmeto, noto che l'abbondante pioggia notturna, ha lasciato
larghe pozze d'acqua sulle strade, ma incuranti
a piedi nudi o con
le infradito, inizia già il brulichio dei praslinesi che ordinatamente
in fila indiana, ai margini della strada o sotto le pensiline, aspettano
i mezzi di trasporto, di certo per raggiungere i luoghi di lavoro. Tra
poco sorgerà il nuovo giorno, le strade si ripopoleranno, le splendide
spiagge saranno raggiunte dai pescatori, i bambini torneranno a giocare
nei piccoli parchi
giochi che ho notato lungo le strade, c'è chi andrà a Messa,
oppure chi si muoverà per fare le spese giornaliere
e di certo
qualche galletto canterà fuori orario! È il ritmo della
vita isolana che riprende il suo corso
settembre 2007