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Come riprendere a vivere dopo la fine di una storia d’amore

Riprendere a vivere dopo la fine di una storia d’amore… la fine di una storia …

Come riprendere a vivere dopo la fine di una storia d'amore
Come riprendere a vivere dopo la fine di una storia d’amore

Riprendere a vivere dopo la fine di una storia d’amore… la fine di una storia d’amore può essere a volte paragonata ad un vero e proprio lutto. Come riprendere a vivere dopo la fine di un amore, di una storia importante? Lo abbiamo chiesto al Dott. Francesco Attorre, psicoterapeuta e sessuologo clinico, e le sue risposte saranno sicuramente di grande aiuto a chi si trova in una situazione come questa. O ci si troverà.. Continuate a leggere.

La fine di una relazione può essere a volte paragonata ad un vero e proprio lutto. Cosa succede dal punto di vista psicologico quando una storia importante finisce?

Si assiste ad un vero e proprio cataclisma interno, perché di colpo vengono meno non solo le attese per tutto quello che sarebbe stato e che non sarà, ma anche l’idea stessa che abbiamo di noi, l’idea che abbiamo dell’amore e dei rapporti umani in generale. Al di là di quali siano state le cause, l’emozione preponderante è la rabbia, una rabbia nascosta che condiziona e non poco la sfera delle emozioni, raffreddandole. Al termine di una storia si è più algidi, lo si è per difesa, e si cerca di mostrarsi duri ed impenetrabili, mentre in realtà si è tremendamente fragili, e si ha paura, la paura cioè del fantasma più grande di tutti: la solitudine.

Tutto questo viene vissuto in maniera diversa dagli uomini rispetto alle donne, oppure di fronte ad un evento così importante siamo tutti uguali?

Gli uomini sono inevitabilmente più fragili rispetto alle donne, lo sono perché non hanno costituzionalmente la capacitò di contenere che è tipica femminile, simboleggiata dall’utero, capace di contenere in gravidanza addirittura una nuova vita. Gli uomini fanno fatica ad armonizzare, ad accettare cioè, tendendo più facilmente, rispetto alle donne, a rigettare qualcosa che non riescono subito a lasciar passare. Divengono spigolosi, a tratti rudi, e finiscono per caricare di ansia le esperienze relazionali che vanno a costruire successivamente alla fine della storia. L’identità della donna è assai più forte di quella maschile, e regge gli urti con maggiore flessibilità, dunque la donna riesce a compensare meglio la separazione, rispetto all’uomo, perché dentro sé crea il confine, e ritrova l’unità personale di corpo ed anima, che invece il maschio non inquadra facilmente, ritrovandosi per certi aspetti “frammentato” a livello del proprio Io.

Il consiglio che spesso forse superficialmente si dà a chi sta soffrendo per la fine di una relazione è di rimettersi in gioco di nuovo e di farlo in fretta. Cosa ne pensa di questo genere di consigli?

Più che un consiglio lo definirei un invito al suicidio. Sembra quasi che al termine di una relazione sia necessario riprendersi subito un tono e dimostrare all’altro che si è assolutamente capaci di rifarsi una storia, come se la fine di una storia fosse l’espressione del fallimento da parte di uno dei due di saper stare in una storia, mentre non è affatto così. Quando un rapporto si concede i titoli di coda è più che mai importante ritrovarsi, e per farlo è fondamentale prendersi un momento per sé, per restare in compagnia di sé stessi, provando a conoscersi veramente e profondamente, riscoprirsi, innamorarsi infine di sé, per poi dolcemente proporsi in una nuova storia, Bisogna dare il tempo alle emozioni negative che residuano, al termine della storia, di cedere il passo ad emozioni positive, quelle che spingono verso l’altro in termini affettivi, nella consapevolezza che è giunto nuovamente il momento di dare e ricevere amore senza aspettarsi nulla ma costruendo una intesa momento dopo momento, nel presente e non nel futuro.

Quale invece il suo consiglio, in base alla sua esperienza clinica, a chi si ritrova in questa situazione e non sa se, come e quando ricominciare? Come riprendere a vivere dopo la fine di una storia d’amore?

Il consiglio mio più vivo è quello di approfittare del tempo a disposizione in solitudine per valorizzare sé stessi riscoprendo le proprie inclinazioni artistiche, ad esempio, la voglia di affacciarsi alla cultura, allo sport, ad uno stile di vita nuovo ed in grado di ridare nuovi stimoli, vivendo esperienze di benessere nei contesti i più diversi, infine creandosi una forte immagine di sé e dei propri sogni, dei propri desideri. Bisogna ricominciare da sé stessi, senza dubbio, ritrovando i propri punti di forza sui quali costruire l’idea della relazione nuova, quella che sarà e che questa volta sarà vissuta con una consapevolezza diversa, con un approccio diverso, con una attesa diversa, e saprà dare tanto sotto molteplici punti di vista.

Margherita.net in collaborazione con ADVERSUS

Francesco Attorre è  medico, psicoterapeuta, sessuologo clinico, mental coach, Life coach, formatore. La sua attenzione si rivolge al mondo giovanile come a quello adulto, con particolare riguardo verso il tema della sessualità, ma anche del disagio, delle dipendenze, della genitorialità. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo “Luna: Quando non hai vie di uscita, le ferite dell’amore diventano la tua unica salvezza”, Edizioni Lampi di Stampa – Romanzo – 2015. “Da cuore a cuore. Come amare e amarsi: manuale per una vita di coppia felice.  Fai della vita la tua più bella impresa” Edizioni Kimerik – Narrativa Contemporanea – 2010. “Ai confini della coscienzadomande e risposte con lo psicoterapeuta” – Edizioni Adenia 2016. Per contatti: www.francescoattorre.com

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