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Quando il neonato arriva d’estate, domande e risposte del pediatra

È bene che il neonato non venga esposto direttamente ai raggi solari, specie nelle ore nelle quali il sole è più vicino allo zenit. Nelle ore più temperate, in occasione delle passeggiate, il piccolo va…

Quando il neonato arriva d'estate, domande e risposte del pediatra
Quando il neonato arriva d’estate, domande e risposte del pediatra

Come comportarsi con il bebè durante i mesi caldi? I vero e falso per quanto riguarda i bebè e il caldo, in un periodo in cui le temperature sono, come ogni anni, molto calde. È estate dopotutto.

I neonati non possono andare al mare
Falso. Il neonato è piuttosto inadeguato a far fronte alle temperature che si discostano troppo da quella del benessere termico. Pertanto è particolarmente vulnerabile in caso di temperature elevate e fortemente a rischio di disidratazione, rilevabile attraverso una scarsa emissione di urine (pannolino spesso asciutto), secchezza delle mucose, irritabilità o sopore, talvolta alterazioni della temperatura corporea. È, tuttavia, possibile trasferirsi per le vacanze estive in una località di mare con un neonato, garantendogli però le condizioni climatiche più adatte, che implicano l’uscire nelle ore più temperate (quelle del primo mattino e del tardo pomeriggio/sera), l’essere posto in ambienti temperati e ventilati (macchina compresa!), non essere mai esposto direttamente ai raggi solari.

I neonati possono viaggiare in auto
Vero. I neonati possono affrontare viaggi in auto, se le condizioni climatiche favorevoli sono garantite all’interno dell’abitacolo. È, dunque, preferibile viaggiare nelle ore più temperate della giornata. Il trasporto dei bambini sui veicoli è regolato dall’Art. 172 del Codice della Strada. Il neonato deve essere alloggiato nel suo “ovetto” o “navicella”, opportunamente fissati al sedile.

Il neonato deve bere acqua
Falso. Una corretta dieta lattea, sempre preferibile se attuata con latte materno, essendo ad elevato contenuto idrico soddisfa i fabbisogni non solo calorici, ma anche di liquidi necessari a mantenere un adeguato equilibrio idroelettrolitico. Teoricamente dunque, non andrebbero proposte integrazioni con altri liquidi, neppure acqua.

Il neonato deve essere molto coperto anche al mare
Falso. È bene che il neonato non venga esposto direttamente ai raggi solari, specie nelle ore nelle quali il sole è più vicino allo zenit. Nelle ore più temperate, in occasione delle passeggiate, il piccolo va coperto con indumenti chiari e leggeri, di fibre naturali, che lascino scoperti gli arti. È consigliabile un solo strato di indumenti. Un cappellino chiaro a falda ampia lo proteggerà da eventuali congiuntiviti da esposizione solare.

Bisogna sempre utilizzare creme protettive prima dell’esposizione solare
Falso. La miglior prevenzione delle scottature e dell’eritema è una scarsa e mai diretta esposizione solare del neonato. Non sono consigliabili di routine, ma possono essere eventualmente utilizzate in rare occasioni per le zone esposte creme con filtro fisico, ovvero contenenti minerali quali ossido di zinco o titanio che riflettono i raggi solari impedendone la penetrazione, di ottima qualità, ad alto potere filtrante e non troppo untuose, per evitare l’occlusione dei pori.

È importante fare attenzione alle punture di insetti
Vero. Bisogna evitare aree nelle quali siano presenti molti insetti. Ove siano presenti, la miglior prevenzione delle punture si può effettuare, specie nelle ore serali, con metodi di barriera, quali zanzariere poste su culle, carrozzine e possibilmente anche alle finestre. Sono poco consigliabili prodotti con fornelletti emanatori di sostanze potenzialmente tossiche che, se usati, devono implicare un’ottima ventilazione dell’ambiente prima della sosta del neonato. Vanno evitati anche prodotti repellenti da spruzzare sulla cute.

I neonati non dovrebbero fare il bagno in piscina o nel mare
Vero. È attualmente molto in voga consigliare corsi di “acquaticità” per lattanti e persino per neonati. Tuttavia, raramente la temperatura e soprattutto la composizione (prodotti clorati) e la contaminazione (maggiore in caso di temperature più elevate del consueto, superiori a 26-28 gradi) dell’acqua delle piscine sono idonee ad immergervi i neonati. Spesso poi, nelle prime settimane di vita è ancora presente il residuo del moncone ombelicale o una piccola area non ancora epitelizzata, che potrebbero infettarsi. Si tratta, dunque, di una scelta che va ben ponderata in considerazione di questi elementi. Anche l’acqua di mare, per le sue temperature, è poco adatta al bagnetto nelle prime settimane di vita.

I neonati non possono andare in montagna
Falso. I bambini nascono (benissimo) anche in montagna e questo fa capire che tale luogo non è controindicato per un neonato. Le temperature che in estate sono generalmente più miti che in città sono assolutamente idonee ad una vacanza con un piccolo di poche settimane. Tuttavia, è preferibile che non si tratti di periodi così brevi (ad esempio un weekend) da non permettere quei fisiologici adattamenti richiesti dal cambio di altitudine e dunque di pressione atmosferica. Altezze elevate (superiori a 2000 mt) sono comunque sconsigliabili. Se possibile è opportuna una tappa intermedia di “acclimatamento”. L’abbigliamento sarà conseguente alle temperature presenti.

Il neonato non può viaggiare in aereo
Falso. Se strettamente necessario il neonato può prendere l’aereo (previo contatto con la Compagnia aerea per le indicazioni del caso), ma sarà sottoposto ad uno stress dovuto ad eventuali sbalzi di temperatura, di pressione, a luce e rumori che possono disturbarlo, nonché ad un ambiente igienicamente non sempre appropriato alle sue difese immunitarie. La scelta migliore è quella di differire, se possibile, il viaggio in aereo ad età successive. Nel caso dovesse essere utilizzato, è consigliabile stimolare frequentemente la suzione del piccolo, riducendo in questo modo la possibilità che la chiusura della comunicazione tra faringe e orecchio medio crei depressione atmosferica in quest’ultimo, in particolare durante decollo e atterraggio, e dunque dolore.

Non si possono dare farmaci ai neonati senza il parere del pediatra
Vero. Il neonato, a differenza dell’adulto, ma anche del bambino più grandicello, ha sue caratteristiche specifiche di “tolleranza” ai farmaci, dovute alla sua composizione corporea, al suo peso, alla sua capacità di assorbimento ed eliminazione dei medicinali. Solo il neonatologo/pediatra è in grado di prescrivere farmaci ad un bambino di poche settimane e va pertanto sempre consultato nel caso si sospetti che il piccolo abbia un disturbo e si ritenga abbia bisogno di medicine.

Ringraziamo il Dott. Marcello Lanari Specialista in Pediatria Preventiva e Puericultura.

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