Margherita.net | Donne e salute | Contraccezione e prevenzione delle malattie trasmissibili attraverso il rapporto intimo. La situazione attuale.

Contraccezione e prevenzione delle malattie trasmissibili attraverso il rapporto intimo. La situazione attuale.

Da una parte c’è un allarme fertilità, i figli si fanno sempre più avanti nel ciclo di vita e sappiamo bene che l’età dei futuri genitori incide sulla possibilità di gravidanza, quindi ci sono meno figli in genere…

Contraccezione e prevenzione delle malattie trasmissibili attraverso il rapporto intimo. Intervista alla Prof. Roberta Rossi dell’ Istituto di Sessuologia Clinica di Roma
Contraccezione e prevenzione delle malattie trasmissibili attraverso il rapporto intimo. Intervista alla Prof. Roberta Rossi dell’ Istituto di Sessuologia Clinica di Roma

Contraccezione e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili sono due argomenti centrali, di grande importanza sociale, oltre che chiaramente medica. Dal recente rapporto Censis sulla sessualità degli italiani emergono numerosi dati sorprendenti. Non ultimo quello che vede contraccezione, interruzioni di gravidanza e nascite tutti e tre in calo. Come è possibile? E quali sono i temi legati a contraccezione e prevenzione che forse andrebbero ulteriormente approfonditi e spiegati?

Ne abbiamo parlato con la Prof. Roberta Rossi dell’ Istituto di Sessuologia Clinica di Roma. Ecco cosa ci ha detto.

Dal rapporto Censis emerge che contraccettivi, interruzioni di gravidanza e nascite sono (tutti e tre) in calo. Come è possibile? Come si spiega questo calo concomitante, che in mancanza di una corretta interpretazione è incomprensibile?
Ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione, da una parte c’è un allarme fertilità, i figli si fanno sempre più avanti nel ciclo di vita e sappiamo bene che l’età dei futuri genitori incide sulla possibilità di gravidanza, quindi ci sono meno figli in genere,

è aumentato l’utilizzo della pillola del giorno dopo, questo a conferma che si è più distratti sulla contraccezione programmata e consapevole, ci si affida al caso e se accade si ricorre alla contraccezione di emergenza e questo spiega anche il minor ricorso all’aborto.  Diciamo che c’è un’aria di generale deresponsabilizzazione riguardo la propria salute sessuale che prevede la messa in atto di comportamenti atti a salvaguardarla.

Contraccezione e protezione sono due cose diverse sotto molti punti di vista. Non pensa che il calo nell’utilizzo dei metodi protettivi (almeno come risulta dal rapporto Censis) possa essere anche una forma di rifiuto scatenata da una comunicazione troppo ansiogena, troppo allarmistica in merito a certe malattie sessualmente trasmissibili? In fin dei conti la mente umana funziona in modo strano a volte.
Anche qui abbiamo due ordini di problemi: da una parte la contraccezione non viene considerata un comportamento stabile nel tempo, “vediamo come va” è la modalità più diffusa; dall’altra la prevenzione dalle infezioni sessualmente trasmissibili ha lasciato una traccia, a volte ansiogena vero, ma di certo ha attecchito su una parte della popolazione. Nell’indagine emerge che il contraccettivo più diffuso insieme alla pillola è il condom, che per le infezioni è fondamentale ma nell’efficacia contraccettiva è decisamente inferiore alla pillola. Quindi forse dobbiamo iniziare a pensare ad una doppia protezione, contraccettiva e protettiva per le infezioni sessualmente trasmissibili.

Parlando invece di contraccezione, e di pillola. Anche in questo caso forse la comunicazione non è sempre chiarissima ed esente da responsabilità. La pillola anticoncezionale fa bene, la pillola fa male? Considerata dal punto di vista di chi potrebbe decidere di farne uso, la pillola anticoncezionale è ancora un piccolo mistero dal punto di vista dei possibili effetti collaterali…
Dobbiamo avere una campagna di comunicazione chiara, efficace, che arrivi dritta alle persone e sappia rispondere in maniera univoca alle domande e ai dubbi. Oggi abbiamo risposte esaurienti dalla scienza, la pillola attuale, ma anche tutti i metodi ormonali quali la spirale medicata e l’anello vaginale consentono di utilizzare la contraccezione ormonale in sicurezza, sfruttando in alcuni casi gli effetti secondari dell’assunzione sulla salute generale. Inoltre da una contraccezione programmata abbiamo anche un effetto positivo sulla sessualità, essere esenti da preoccupazioni permette un maggiore rilassamento e godimento del rapporto sessuale.

Quali sono le difficoltà ‘tecniche’ che fanno sì che ancora oggi non esista una versione maschile per la pillola anticoncezionale?
L’uomo non ha un ciclo regolare come la donna, che permette di pensare a contraccettivi mirati, potenzialmente ogni eiaculazione potrebbe determinare una gravidanza e quindi diventa tutto più complicato. Comunque stanno arrivando notizie positive dalla ricerca,  proprio recentemente si è chiusa la fase 1 di sperimentazione che riguarda i test di sicurezza e tollerabilità in un gruppo di uomini in buona salute, ora è necessaria la verifica dell’efficacia. Ci vorrà del tempo ancora ma qualcosa si inizia ad intravedere all’orizzonte.

Ringraziamo la Prof. Roberta Rossi
Istituto di Sessuologia Clinica www.sessuologiaclinicaroma.it
Servizio gratuito di consulenza telefonica (0685356211) tutti i giorni feriali dalle 15 alle 19.
Servizio gratuito di consulenza mail [email protected]

Alessio Cristianini per Margherita.net

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